Veicoli BEV e frenata rigenerativa: una ricarica in movimento
Come noi ci rigeneriamo con una passeggiata all’aria aperta, così i veicoli BEV ritrovano la carica giusta con la frenata rigenerativa. Recuperare tutta l’energia impiegata per il movimento senza determinare alcuna dissipazione è impossibile come la perfezione. Ma i buoni risultati sono alla portata della tecnologia. Ne beneficiano l’ambiente, il portafoglio, la durevolezza di beni e strumenti della quotidianità. In questa pagina, raccontiamo come funzionano i sistemi di recupero dell’energia durante la decelerazione e perché sono un vantaggio per ridurre consumi, usura e soste alla colonnina di ricarica.
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Che cos’è la frenata rigenerativa
La frenata rigenerativa si attiva quando il motore si mette, per così dire, in pausa dalla sua funzione abituale, cioè smette di fornire energia cinetica. Si tratta, nella fattispecie, di un sistema affiancato all’impianto frenante tradizionale con una caratteristica decisiva per ecosostenibilità, manutenzione ed esperienza di guida: consente, infatti, di recuperare parte dell’energia persa nella decelerazione che avviene rilasciando il pedale dell’acceleratore. Nelle vetture tradizionali con motore termico, l’energia generata durante il rallentamento si disperde in calore. Nei modelli elettrici, invece, viene riutilizzata per alimentare la batteria e aumentare l’efficienza complessiva del veicolo.
I benefici della frenata rigenerativa
Nel momento in cui si rilascia il pedale dell’acceleratore, il motore elettrico inverte la sua funzione e agisce da generatore. Il movimento del veicolo porta a ottenere energia elettrica, che viene raccolta e conservata nel sistema di accumulo. La frenata rigenerativa regala due benefici sostanziali:
- prolunga l’autonomia dell’auto (la tappa alla colonnina di ricarica può aspettare);
- riduce il progressivo deterioramento dei freni.
Questo sistema di recupero dell’energia in frenata costituisce una delle soluzioni più entusiasmanti per assicurarsi una guida efficiente e sostenibile al volante dei veicoli BEV (Battery Electric Vehicle). La scelta di un’automobile elettrica a noleggio a lungo termine dà chiavi in mano tutti i vantaggi della tecnologia della frenata rigenerativa.
Recupero dell’energia in frenata: ecco come funziona
L’energia si trasforma, assume tante forme diverse – è un po’ una maga – ma non scompare mai: si tratta di un principio affascinante e indimenticabile della fisica. Così, in una vettura BEV l’energia non va persa, ma viene trasformata e riutilizzata all’interno del sistema del veicolo. Le ruote continuano a girare grazie all’inerzia e trasmettono il movimento al motore. Il processo genera corrente elettrica, cioè trasforma il movimento in corrente elettrica, che viene convogliata nel pacco batterie del veicolo. Il sistema elettronico di bordo regola automaticamente la quantità di energia recuperata in base alla velocità, alla pressione sul pedale del freno e allo stato di carica della batteria. Alcune auto permettono di personalizzare il livello di recupero energetico, offrendo un’esperienza di guida più fluida o più decisa. Nei veicoli BEV, questo vantaggio contribuisce a rendere la mobilità elettrica più efficiente e intelligente.
Frenata rigenerativa e veicoli BEV
I veicoli BEV, ovvero i veicoli elettrici alimentati esclusivamente a batteria, sfruttano al massimo il potenziale della frenata rigenerativa. Il sistema di recupero dell’energia rappresenta uno dei principali punti di forza di una mobilità a zero emissioni. Nelle automobili BEV, il motore elettrico lavora in sinergia con la batteria e il sistema di controllo elettronico per ottimizzare ogni fase della guida. Ogni rallentamento diventa utile per ricaricare parzialmente l’accumulatore.
In ambito urbano, dove il traffico costringe a frenare e ripartire frequentemente, la frenata rigenerativa mostra tutta la sua efficacia. Si traduce in una maggiore durata della carica e in una riduzione del consumo energetico complessivo. Questa tecnologia aiuta anche a preservare l’efficienza dell’impianto frenante, poiché diminuisce l’utilizzo dei freni tradizionali. Chi guida un veicolo BEV a noleggio può così contare su un’esperienza sostenibile, fluida e orientata al risparmio energetico.
Gli svantaggi della frenata rigenerativa: limiti e considerazioni
La frenata rigenerativa presenta anche alcuni limiti. Il primo riguarda la sua efficacia, che dipende dalla velocità e dallo stato di carica della batteria. Quando la batteria è quasi piena, il sistema riduce automaticamente il recupero energetico per evitare sovraccarichi. Inoltre, in condizioni di guida ad alta velocità o su strade con traffico scorrevole, come in autostrada, le occasioni per recuperare energia sono meno frequenti. Alcuni automobilisti e alcune automobiliste potrebbero anche trovare insolita la sensazione di decelerazione, più brusca rispetto a quella delle auto con motori termici. Serve un periodo di adattamento, soprattutto se l’auto è dotata della modalità “one pedal drive”, che permette di rallentare rilasciando il pedale dell’acceleratore. Infine, la frenata rigenerativa non è sufficiente da sola in situazioni di emergenza, motivo per cui resta sempre integrata all’impianto frenante tradizionale.
La frenata rigenerativa e noleggio a lungo termine
Il noleggio a lungo termine è un modo per rigenerarsi definitivamente dagli oneri di gestione della vettura che si usa per lavoro e per la vita privata. Se in più, interessa un veicolo BEV con frenata rigenerativa, ecco che i vantaggi crescono:
- ecosostenibilità;
- efficienza;
- maggiore autonomia.
La formula del noleggio a lungo termine è un “menu completo” che a canone fisso prevede assistenza, manutenzione ordinaria e servizi accessori. L’automobilista può concentrarsi sul piacere di guida e sulla sostenibilità ambientale, mentre l’azienda di noleggio pensa alla gestione tecnica del veicolo. Con Movilia, accedere alle tecnologie più avanzate diventa semplice, senza investimento iniziale e con la libertà di cambiare auto tenendo il passo con l’evoluzione della mobilità elettrica.