Automobili Euro 7: nuovo accordo tra Parlamento e Consiglio Ue

Automobili Euro 7: nuovo accordo tra Parlamento e Consiglio Ue

C’è un nuovo accordo provvisorio tra Parlamento e Consiglio Ue sugli standard che le automobili Euro 7 devono soddisfare.
Da un po’ di tempo a questa parte, ci siamo resi conto della necessità di prenderci cura del nostro pianeta: in buona sostanza, detto con parole povere, della necessità di non intossicarlo per preservare il nostro stesso benessere. Come fare?

Uno dei primi passi per frenare la nostra esuberanza “produttiva distruttiva” è intervenire sulle esternalità negative degli spostamenti su strada. Siccome noi esseri umani non corriamo come gazzelle, né voliamo come falchi pellegrini, abbiamo la necessità di utilizzare automobili. Ma le loro caratteristiche van cambiate per farle diventare più “gentili” per l’ambiente, che proprio non ne può più.

Vediamo, allora, cosa dice questo nuovo accordo targato Ue e come migliora il settore automotive in direzione di una maggiore sostenibilità ambientale.


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Obiettivi dei nuovi standard Euro 7

Il nuovo accordo provvisorio tra Consiglio Ue e Parlamento europeo segue la stella polare comune a molti settori produttivi della riduzione degli inquinanti. In più, stabilisce norme ben precise in riferimento alla durata delle batterie delle vetture elettriche.

Lascia invariati i limiti di emissione di CO2, cioè di anidride carbonica, mentre dà una stretta importante alla possibilità di immettere nell’ambiente ossido di azoto (NOx).
Su questo versante, l’obiettivo è ridurne entro il 2035 le emissioni del 35% rispetto a quanto prescritto dalle norme Euro 6 e del 56% rispetto agli standard Euro 4 di camion e autobus. Le restrizioni valgono per le automobili e per i veicoli commerciali leggeri.

Da dove arriva l’ossido di azoto (NOx)

Con la dicitura “NOx” e l’espressione “ossido di azoto” si fa riferimento a monossido di azoto e biossido di azoto, gas che si producono durante la combustione ad alte temperature. Sono entrambi tossici per l’apparato respiratorio e dannosi per gli ecosistemi terrestri e acquatici.

L’ossido di azoto è una parte del cosiddetto “particolato”, cioè l’insieme delle particelle sospese nell’aria di dimensioni che vanno da pochi nanometri a 100 μm.

Perché l’usura di freni e pneumatici produce particolato

Secondo Bruxelles, una consistente fonte di produzione di particolato, comprendente l’ossido di azoto, è l’usura dei freni e degli pneumatici. Le pastiglie dei freni e la mescola delle gomme contengono sostanze chimiche inquinanti e nocive, come, per esempio, metalli pesanti, resine e composti plastificanti. Il loro consumo durante l’utilizzo dei veicoli forma delle micropolveri che contaminano l’aria.

Si stima che una normale utilitaria determini l’emissione media di 5,8 grammi di queste micropolveri ogni chilometro percorso.

PM10 e PM23 nelle norme per auto Euro 7

Secondo il nuovo accordo sulla normativa per le automobili Euro 7 le emissioni inquinanti vanno misurate nell’ordine di grandezza delle PM10: vengono, quindi, considerate anche le particelle microscopiche più piccole. Inoltre, le direttive prevedono che le condizioni in cui sono misurate le caratteristiche dei veicoli rispetto alle emissioni siano sempre più simili a quelle di marcia reali.
Con la dicitura “PM10” sono identificate le particelle dal diametro aereodinamico inferiore oppure uguale a 10 μm.

Che cosa dice l’accordo su autobus e autocarri

Autobus e autocarri sono sottoposti a limitazioni più rigide sul fronte delle emissioni di NOx, cioè di ossido di azoto:

  • il limite è fissato a 200 mg/kWh per le misurazioni fatte in laboratorio;
  • nelle valutazioni fatte su strada, durante esperienze di guida effettive, il limite stabilito è 260 mg/kWh.

Le condizioni in cui vengono fatti i test sono sempre le medesime prescritte dalle norme Euro 6.

Regole Euro 7 per auto, furgoni e veicoli elettrici

Le particelle PM10 emesse nell’ambiente durante la frenata sono regolamentate da ben precise soglie previste dall’accordo:

  • per le automobili elettriche pure, il limite è 3mg/km;
  • per la gran parte delle vetture con motore termico oppure ibride elettriche o con celle a combustibile, la soglia massima accettata è 7mg/km;
  • i furgoni devono aver come quantità massima di emissione di particolato in frenata 11mg/km.

Durata delle batterie delle automobili elettriche

Un ulteriore aspetto interessante su cui interviene il nuovo accordo Ue sono le prestazioni minime delle batterie dei veicoli elettrici e delle vetture ibride per la loro durata.
Si prevede che le batterie debbano garantire prestazioni minime dell’80% a cinque anni dall’inizio del ciclo di vita o a 100.000 km percorsi, e del 72% a otto anni dall’inizio del ciclo di vita o a 160.000 km percorsi

Il passaporto ambientale del veicolo

L’accordo tra Parlamento europeo e Consiglio Ue introduce il passaporto ambientale del veicolo. Il documento deve essere prodotto per ogni vettura quando viene immatricolata e deve contenere informazioni sulle sue prestazioni in termini di consumi ed emissioni.

I dati compresi nel documento sono:

  • emissioni inquinanti massime;
  • produzione di CO2;
  • autonomia;
  • durata delle batterie;
  • consumi di carburante ed energia elettrica.

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